Ho levato tutto il superfluo, perfino la seconda leva del freno anche se i freni sempre due restano

Finita ad agosto 2020

Componenti
  • TELAIO:
    • telaio Morbiato in acciaio a congiunzioni
    • tubazioni Oria Special TC 0.8
    • data: metà anni 80
    • taglia 57 cm

    TRASMISSIONE:

    • guarnitura Campagnolo super record (1978)
    • corona Campagnolo da pista (51 t)
    • 5 viti guarnitura alluminio nere
    • movimento centrale filetto italiano, 118 mm a cartuccia
    • pignone 18 t
    • catena svasata KMC da pista

    RUOTE:

    • mozzi Campagnolo Gran Sport (32 fori)
    • cerchi Campagnolo Omicron neri
    • copertoni Continental Sport (700 x 23)

    GUIDA:

    • pipa ITM
    • manubrio flat Cannondale da MTB riverniciato
    • bar end plug Nitto, in alluminio argentato
    • manopole (nastro) in cotone
    • leva freno 2-in-1 Paul Component
    • freni Shimano Dura Ace 7410
    • serie sterzo Tange Japan

    FINITURE:

    • reggisella GPM 26,8
    • sella Brooks Cambium C17 all weather
    • pedali MKS touring silver/neri

    CUSTOMCOLOR:

    • giallo Pantani
    • rifiniture in nero

    TOTAL RUNNING TIME – Ho impiegato poco più di 2 mesi per finire Maya. Sono però tempi assolutamente indicativi, visto che molti dei componenti che uso nelle mie customizzazioni sono il risultato di anni di ricerca e di raccolta di pezzi e di “riposo” in officina fin quando non trovo il progetto giusto per usarli. Ad esempio, i cerchi Campagnolo Omicron che ho montato qui li comprai più di 5 anni fa, ancora nuovi nonostante l’epoca di produzione (circa 1993). Stessa cosa per i freni, due pinze Shimano Dura-Ace 7410 dei primi anni 80, acquistati a Treviso a luglio 2013 e tenuti nel cassetto. Anche il manubrio da mountain bike, un vecchio Cannondale in alluminio che ha dovuto aspettare l’occasione adatta prima che lo facessi riverniciare. Ancora, la leva freno Paul che comprai solo perché era stupenda, pur non avendo la benché minima idea di dove né quando l’avrei usata: un investimento che mi è tornato utile su Maya in modo impareggiabile visto lo stile della bici. Ecco, tutto questo tempo di “riposo” non viene mai calcolato nelle customizzazioni, ma è parte fondamentale del lavoro. Quando trovo in giro una cosa bella, la compro e la metto da parte perché se dovessi andare a cercarla nel momento in cui mi serve, non la troverei. Custom è anche questo.

Storia di questa bici

Negli ultimi lavori fatti ho spesso tradito le bici senza cambio, le c.d. singlespeed, per andare dietro a bici complete di marce, parafanghi, a volte portapacchi. Con Maya ho levato tutto tranne lo stretto necessario. Le singlespeed sono questo, sta qui il loro look elegante ed irresistibile dove telaio-ruote-manubrio occupano il tutto senza nessuna distrazione perché altro non c’è.

Ho tolto così tanto che addirittura la leva freno è singola, ma in formato 2-in-1. Così la parte destra del manubrio resta vuota ma i freni ci sono tutti e due.

Pedala sicuro! Alla prossima.

Custom Works & Design: CICLICO.it

Un pensiero su “Maya

  1. Massimo dice:

    Bravo Leonardo anche questa volta hai saputo mettere tutto in equilibrio: colore, componenti ricercati di valore che restano nel tempo, geometrie eleganti che regalano una pedalata di assoluta soddisfazione!

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