Stella Veneta
Una strizzata d’occhio alle bici da pista giapponesi, quelle del leggendario circuito Keirin NJS
Una strizzata d’occhio alle bici da pista giapponesi, quelle del leggendario circuito Keirin NJS
Finita a febbraio 2021
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Le bici da pista giapponesi hanno una storia che merita di essere raccontata e merita di essere letta. C’è molta magia dietro, sentite il perché.
L’Associazione ciclistica giapponese regola tutte le gare su pista e lo fa anche perché dietro queste competizioni ci sono forti interessi economici legati alle scommesse. E’ per tale motivo che l’Associazione fissa regole molto severe su come debbano essere costruiti i telai, le ruote, i manubri e tutto ciò che compone la bici. E perché non si lascia libertà ai costruttori? Perché non si vuole che i contendenti traggano dai materiali usati alcun vantaggio rispetto ai rivali. I materiali per il circuito giapponese del Keirin (si chiama così) devono essere approvati e marchiati NJS, la sigla dell’associazione ciclistica giapponese.
NJS sta per Nihon Jitensha Shinkokai e ogni ciclista, nelle gare ufficiali, può usare solo telai e componenti marchiati NJS. Niente di strano se non fosse che i criteri di fabbricazione sono molto severi e protezionistici del mercato giapponese visto che solo aziende giapponesi possono partecipare. Ma non è finita: la produzione è basata su criteri costruttivi del 1957 (!!), anno di fondazione di NJS. Il “moderno” non esiste e non deve nemmeno esistere, la tecnologia dei materiali deve stare ferma al 1957 e tutti i telai e i componenti, ruote, forcelle, manubri, mozzi, pedali, etc., devono essere costruiti da pochi e selezionati artigiani al fine di garantire una perfetta parità tra le bici usate in gara. Ciò porta ad un risultato sempre auspicabile: se le bici sono tutte uguali, se nessuna è tecnologicamente superiore, allora vincerà il ciclista più forte e non quello che ha la bici più performante.
E non è finita qui. Il marchio NJS va impresso in ogni singolo componente ma la severità della certificazione sta nel fatto che non basta mettere NJS nel primo ‘pezzo’ della serie per avere l’omologazione automatica di tutto il resto… eh, no! Tutta la tiratura va certificata e approvata e marchiata NJS, dove tutta vuol dire ogni singolo pezzo (sennò non potrà essere usato in gara).
Forse non è tutto oro quello che luccica, ma di certo questa impostazione è indubbiamente magica e romantica.
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